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Forse molti non sanno che la prima apparizione della cq risale al lontano 1864 e riguardava un atto sanzionatorio firmato dal ministero della guerra nei confronti di alcuni ufficiali che volevano cedere parte del loro stipendio.

Successivamente negli anni a seguire ci sono stati diversi interventi legislativi che poi hanno portato alla stesura del d.p.r 180 del 5 gennaio 1950 che ancora oggi regolamenta questo tipo di prodotto finanziario.

La cq rientra nella categoria dei prestiti al consumo non finalizzati (non occorre fornire la motivazione per l’erogazione delle somme), le cui rate vengono rimborsate tramite addebito diretto sullo stipendio/pensione e non possono mai essere superiori ad un1/5 dello stipendio/pensione netta stessi.

Nel corso di questi oltre 10 anni ci è capitato di trovarci di fronte a delle situazioni non sempre bellissime. Quando ti ritrovi davanti una persona che ha bisogno di soldi per gravi motivi( voglio ricordarti che la motivazione della richiesta non è assolutamente necessaria nella cq), come magari quelli legati alla salute, posso assicurarti che emotivamente non è facile affrontare la situazione. Soprattutto per chi come noi cerca di empatizzare nel rapporto con la clientela.

Ma anche questo fa parte del ns lavoro. E noi che lo facciamo con passione e dedizione siamo consapevoli della possibilità che, nonostante la tua giornata sia cominciata benissimo accompagnando tuo figlio a scuola e ricevendo un abbraccio, dopo mezz’ora potrebbe essere condizionata da chi ti capita in consulenza e dalla sua storia!

Molto spesso però è vero anche che ci sono tante storie positive e belle da raccontare! Come quella di Giuseppe….un pensionato inps di 76 anni (in realtà ne dimostrava molti meno) che grazie al ns supporto è riuscito a mettere in piedi una nuova attività per suo figlio.

La difficoltà maggiore riscontrata da Giuseppe era quella di riuscire a trovare una forma di finanziamento a cui accedere considerato la sua età. (i prestiti personali solitamente si fermano a 75 anni max a scadenza)

Una delle caratteristiche più importanti della cessione del quinto della pensione in convenzione Inps che noi proponiamo è proprio il limite dell’età a fine piano ammortamento. Infatti il finanziamento deve terminare prima che il richiedente compi sostanzialmente 86 anni.

Dopo aver ascoltato quelle che erano le sue esigenze siamo passati all’attenta analisi della sua posizione finanziaria attuale valutando nello specifico tutte le sue posizioni debitorie e le voci più importanti del suo bilancio famigliare. Fortunatamente la rata del suo quinto cedibile ai fini inps si è rivelata sostenibile e soddisfaceva le esigenze del ns Giuseppe.

Ora sappiamo che starai pensando: cosa c’è di speciale che hanno fatto? Era una situazione che non presentava nessun tipo di difficoltà!

Bene! Siamo assolutamente d’accordo con te ma forse non avrai letto il post (mettere collegamento al post n.2) dove parliamo del tipo di trattamento e di rapporto che instauriamo e riserviamo a tutti i ns clienti ma anche a chi si rivolge semplicemente a noi per informazioni! Per noi e per Giuseppe magari è stato speciale semplicemente aver instaurato uno splendido rapporto umano che ha convito lui a consigliarci ad un suo carissimo amico che si è trasformato in un ns nuovo cliente! O può essere speciale anche il solo fatto che porta Giuseppe così come tanti altri a passarci a salutare in uno dei ns uffici per augurarci semplicemente una buona giornata lavorativa o per chiedere informazioni sulle tematiche più disparate che nulla hanno a che fare con la ns professione. D’altronde la vita è fatta anche di queste piccole cose!

Grazie quindi alla nostra cessione del quinto della pensione in convenzione INPS Giuseppe è riuscito a trasformare,la vita di un suo caro, godendo a pieno di tutti i vantaggi che il prodotto riserva a questa categoria di persone: